Una riforma del Servizio di Protezione Civile era necessaria. Nei ventitré anni successivi alla sua nascita sono state apportate innumerevoli modifiche in maniera disorganica, spesso improvvisata sull’onda dell’emotività del momento o di esigenze di risparmi di cassa.
Questo ha portato, oggi, ad un quadro normativo estremamente farraginoso e poco efficace. L’assoluta necessità di porvi rimedio ci ha spinto a intervenire con una proposta di legge scritta di mio pugno e redatta grazie ai numerosi consigli e contributi volontari di una vasta rete di operatori del settore, esperti, accademici e semplici simpatizzanti di Alternativa Libera.
Il testo unico che oggi approda in aula ha molto della proposta di legge di Alternativa Libera, assorbita in buona parte durante l’elaborazione del testo base e durante la fase emendativa in commissione ambiente.
Alcune di quelle che ritengo priorità ineludibili sono state recepite: una gestione delle emergenze più razionale; fondi certi; la necessità che la Protezione Civile si esprima sulle opere strutturali per il contrasto al dissesto idrogeologico; che non si debba preoccupare di organizzare grandi eventi; in caso di calamità naturali non ci sarà alcun tipo di risarcimento agli edifici abusivi; una omogeneizzazione e standardizzazione su base nazionale di terminologie e codici di colore relativi agli allarmi; l’istituzione di un programma di verifica e revisione dei piani comunali di emergenza e delle linee guida regionali.
Questo punto è una delle nostre priorità: avere dei buoni ed efficaci piani di emergenza, conosciuti dalla popolazione e dagli amministratori locali, è basilare. In più, con l’approvazione di un nostro ordine del giorno, abbiamo impegnato il Governo a valutare la possibilità di adottare tutte le opportune iniziative necessarie alla realizzazione del Servizio meteorologico nazionale distribuito.
Nonostante siano stati pochissimi i nostri emendamenti approvati, la maggior parte delle nostre conquiste è avvenuta in fase di definizione del testo base e, in fase emendativa, sotto forma di «assorbimenti», riformulazioni di emendamenti altrui, oppure approvazione di emendamenti di altre forze politiche che traevano chiaramente spunto da alcuni contenuti della nostra proposta di legge.
Ovviamente va benissimo così: non ci interessano troppo le bandierine, ci va benissimo lavorare nell’ombra, l’importante è che certi concetti passino e che si riesca a portare a casa risultati tangibili per il bene del Paese.
Lo afferma Samuele Segoni deputato di Alternativa Libera e membro della Commissione Ambiente.
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