Ce ne hanno dette di tutte i colori. Da volta gabbana a cambia-casacca fino ad insulti e minacce di morte.
L’altro, per loro è sempre un nemico. Gli vai bene fino a quando non decidono di metterti da parte perché magari ti sei permesso di fare una domanda minima: ma chi è lo staff?
Allora parte una sequenza di frasi fatte, urlate con toni minacciosi e derisioni perché hanno deciso che tu non la pensi come loro. Non hai fatto ancora in tempo ad uscire dalla stanza che ti hanno già etichettato come membro della “casta”, “sei il peggior politico”, “sei come gli altri” e via benedicendo…
Ma la parola di cui più abusano è “coerenza”.
Sì, quante volte ci hanno dato di incoerenti perché abbiamo deciso di NON rinunciare al valore di quei pochi e semplici principi che erano alla base del Movimento 5 Stelle: onestà, trasparenza, correttezza.
Principi che variano a seconda dell’umore del “capo” che oggi dice una cosa e domani ci ripensa. Sono sempre pronti a dare lezioni di coerenza ma nessuno dà a lui, il “supremo”, di incoerente perché lui è il “capo”. Nessuno gli rammenta che solo pochi giorni fa ha indetto una votazione e adesso ci ripensa. Oggi i deputati 5 stelle possono andare in televisione. Ieri no, l’altro ieri sì. Domani? Vedremo.
Nessuno gli ricorda che 10 anni fa raccoglievamo le firme per ripristinare le preferenze e adesso invece si è reso disponibile a eliminarle assieme agli stessi partiti che ha sempre giudicato come “il male assoluto”. E via… subito tutti i “grillini” d’accordo a ripetere come leoni (da tastiera) la frasettina simpatica che puntualmente azzecca perché del mestiere.
Caro Beppe, ci hai regalato un sogno. Ci hai risvegliato dal torpore della politica dove ci stavamo abituando a delegare i soliti nomi che più vedevamo strillare in tv. Ci hai fatto accorgere che la società ha bisogno di ogni donna e di ogni uomo perché “uno vale uno”. Già… ma anche questa ormai è una frase che non usate più. Chi la ripete è incoerente.
Noi abbiamo ritrovato quella passione che deve muovere la Politica per il Bene Comune e non per gli interessi di una parte. E te ne siamo grati.
Ma, per favore, non dare più di incoerenti agli altri. Noi conosciamo il significato di questa parola e per questo non abbiamo rinunciato alla nostra libertà di persone vere. Non siamo “soldatini ubbidienti” invitati a filmare il momento in cui votano per dimostrare quello che la loro parola non può più garantire. Come non è più credibile quello che continui a raccontare. Oggi sì, domani no. Domani l’altro…
La storia serve a ricordare.
Soldatini ubbidienti
L’altro, per loro è sempre un nemico. Gli vai bene fino a quando non decidono di metterti da parte perché magari ti sei permesso di fare una domanda minima: ma chi è lo staff?
Allora parte una sequenza di frasi fatte, urlate con toni minacciosi e derisioni perché hanno deciso che tu non la pensi come loro. Non hai fatto ancora in tempo ad uscire dalla stanza che ti hanno già etichettato come membro della “casta”, “sei il peggior politico”, “sei come gli altri” e via benedicendo…
Ma la parola di cui più abusano è “coerenza”.
Sì, quante volte ci hanno dato di incoerenti perché abbiamo deciso di NON rinunciare al valore di quei pochi e semplici principi che erano alla base del Movimento 5 Stelle: onestà, trasparenza, correttezza.
Principi che variano a seconda dell’umore del “capo” che oggi dice una cosa e domani ci ripensa. Sono sempre pronti a dare lezioni di coerenza ma nessuno dà a lui, il “supremo”, di incoerente perché lui è il “capo”. Nessuno gli rammenta che solo pochi giorni fa ha indetto una votazione e adesso ci ripensa. Oggi i deputati 5 stelle possono andare in televisione. Ieri no, l’altro ieri sì. Domani? Vedremo.
Nessuno gli ricorda che 10 anni fa raccoglievamo le firme per ripristinare le preferenze e adesso invece si è reso disponibile a eliminarle assieme agli stessi partiti che ha sempre giudicato come “il male assoluto”. E via… subito tutti i “grillini” d’accordo a ripetere come leoni (da tastiera) la frasettina simpatica che puntualmente azzecca perché del mestiere.
Caro Beppe, ci hai regalato un sogno. Ci hai risvegliato dal torpore della politica dove ci stavamo abituando a delegare i soliti nomi che più vedevamo strillare in tv. Ci hai fatto accorgere che la società ha bisogno di ogni donna e di ogni uomo perché “uno vale uno”. Già… ma anche questa ormai è una frase che non usate più. Chi la ripete è incoerente.
Noi abbiamo ritrovato quella passione che deve muovere la Politica per il Bene Comune e non per gli interessi di una parte. E te ne siamo grati.
Ma, per favore, non dare più di incoerenti agli altri. Noi conosciamo il significato di questa parola e per questo non abbiamo rinunciato alla nostra libertà di persone vere. Non siamo “soldatini ubbidienti” invitati a filmare il momento in cui votano per dimostrare quello che la loro parola non può più garantire. Come non è più credibile quello che continui a raccontare. Oggi sì, domani no. Domani l’altro…
La storia serve a ricordare.
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Autore
Claudio Pizzuto